GLI ITALIANI NON LEGGONO MA SCRIVONO COSI' TANTO CHE NON HANNO IL TEMPO DI LEGGERE QUELLO DEGLI ALTRI !
Si proprio così :"Non si legge più perché scriviamo così tanto che ci manca il tempo di leggere quello che scrivano gli altri! " Siamo quasi al paradosso e all' inverosimile, i libri vengono sfornati quotidianamente come un panificio che sforna ripetutamente giornalmente il pane per la città e lo distribuisce, così sono le case editrici che sono innumerevoli e fanno la loro ricchezza. Sfatiamo il mito di chi non legge per mancanza di tempo perché indaffarato sul lavoro e sulla famiglia.. sono cose fuori del tempo e dove i sondaggi sbagliano sempre. Probabilmente nessuno dirà mai di non leggere perché è intento nello scrivere un libro e per questo non ha tempo di leggere quello degli altri e poi per non farsi influenzare e condizionare dagli altri racconti che potrebbero influire la buona riuscita del libro, fino a copiarlo ed essere simile. Siamo un popolo di scrittori ma "no"di lettori, sia alle prime armi in cerca dell' editore giusto che lo possa mettere in commercio, sia quello ormai conosciuto che diventa un lavoro e l' editore è ben contento che sia così in modo che pure lui ci possa guadagnare, e dove le vendite sono assicurate. Siamo dei pensatori e lo scriviamo in modo che quel "libro nel cassetto "sia orgoglio di chi lo scrive e di chi lo leggerà in seguito e magari i figli potranno capire molte cose dei genitori che prima non avevano capito. Perché in una società di incertezze, di ingiustizie, di soprusi risulta necessario scrivere quello che si pensa, magari non andando a protestare in comune o nelle piazze e fare barricate, ma scrivere in qualche modo ci allieva dal dolore e dopotutto uno scritto rimane per sempre, una protesta finisce quasi subito e non si ricorda più nulla dopo. Venti anni fa' quanto inchiostro si è consumato per dare sfogo ai nostri pensieri.. oggi con internet risulta tutto più semplice, e dello scrivere diventa quasi un gioco, tutto all' opposto del leggere che risulta tutto illusorio e più delle volte non si capisce perché leggiamo andando contro le nostre volontà. Ma indubbiamente capiamo solo le nostre opinioni, i nostri sentimenti, le nostre felicità, escludendo tutto quanto rispecchi gli altri da non farne parte; leggendo i libri degli altri si diventa di legno e essendo di legno tutto ha un suono non umano cercando di sorvolare per riprendere le somiglianze che più ci appartengono. Non accorgendosi che non leggere non si può avvicinarsi agli altri, ma in fin dei conti che cosa importa per chi non ha mai aperto un libro in vita sua ,ma in compenso ha scritto tanto e vorrebbe che gli altri lo leggessero!
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