IL LAVORO COME VITA E MORTE... "TUTTO RUOTA INTORNO AL LAVORO "
Eppure come lo sognerebbe di aver un lavoro, per chi non lo possiede da farne un'ossessione; chi invece lo ha non può capire la situazione del disoccupato! E se la fortuna gli ha girato bene,non lo è stato per l' altro.. e un po' di comprensione bisogna averla; come ad indicare che la vita è di diverse sfumature, di intoppi e inciampi di percorso che più delle volte non si possono fermare e devono avere il loro corso. Se il lavoro è sopravvivenza, orgoglio, prestigio, sogni, da levarsi qualche sfizio ogni tanto e camminare a testa alta ,i meno fortunati non potranno che soccombere e morire con quella voglia di aver voluto far tanto e dare tanto, ma non c' è stato il modo di metterlo in pratica; da compromettere ulteriormente la propria vita e di un fallimento completo. Come se quel "fallimento " pesasse come un macigno che quotidianamente si dovrà portare, faticando, zoppicando, fino all' età del trapasso e niente distogliera' dal fatto di essere coccolati ,apprezzati e per fino vicini alla persona che fino ad oggi ci ha dato più gioia e stampella nel sorreggersi. Se la disoccupazione è sinonimo di corrusione interiora, di danni psicologici , di menti annebbiate ,di un respiro sempre più affannoso nel continuare a vivere; dall' altro per chi lavora e non sa cosa sia la disoccupazione se non la legge sui giornali, gli incidenti e le morti del lavoro che mietono vittime in continuazione è un vero dramma da non sottovalutare! Costantemente sentiamo di quel tizio cascato da un ponteggio, schiacciato da un trattore, e si potrebbe continuare... "dove morire sul posto di lavoro è di norma" e dove la sicurezza troppo spesso viene bandita per un maggiore guadagno sia all' impresa e sia meno costi da sopportare; ed oggi il risparmio sembra essenziale .Perche' parlare di "lavoro e le sue conseguenze! " Ma perché semplicemente l' uomo, l' essere umano è fatto per lavorare e per produrre, dando lo scopo di essere utile in qualcosa (dopo lo stipendio che gli produce serenità e gioia di vivere) ; se questi requisiti mancano si produce disguido, insoddisfazione, negazione e rabbia che sfocia in tante altre cose non consentite dalla legge; e quando si arriva a tanto.. la disperazione è al massimo!. Portare lo stipendio misero o riccho che sia, contribuisce a rafforzare l' Italia, dopo a rafforzare sia la famiglia e i figli per prima cosa; ma la politica sembra non avere bene inquadrato l' aspetto e indaffarati più che altro nel rinforzare il loro punto di vista e i loro portafogli, lasciando indietro da decenni poveri e i disoccupati; come se fossero gente invisibile e da neppure alzare un dito su di questi nel considerarli..(è una vergogna, una delle tante che i governi hanno taciuto e nel tacere ed agire si sono completamente dimenticati di loro ,quelli che non sopravvivono o fanno i sarti mortali con poche forze, ma arrancano) .Potremo dire un bel giorno questo :"lavoro per tutti, e sicuro al 100% " un' utopia senza l' intervento dei ceti politici, di un governo sano e prosperoso... e innanzitutto che i sindacati facciano ancor voce più grossa di quello che hanno fatto fino ad oggi, consapevoli dell' importanza dell' avvenimento e dei fatti che includono il lavoro e la salvaguardia dei cittadini più indifesi.
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