BUONE FESTE - HAPPY HOLIDAYS !

VERGOGNARSI NEL DIRE QUNTO SI GUADAGNA...

E diciamolo una volta per tutte :"Ho uno stipendio da fame! " oppure " Ci navigo coi soldi! " Ma si avrà sempre la certezza di non divulgare troppo la disavventura o la fortuna per non essere inferiori o superiori agli altri e mettere in cattiva luce la propria  vita. Insomma una riservatezza indispensabile, e intanto vergognandoci lo stipendio rimarrà al sicuro ,un  tabù che non si rinuncia e le cause possono essere infinite, dopo quelle indicate da me come commentatore. Il soldi come si sà  fanno il bello e  il cattivo tempo per la propria vita,(anche se non fanno la felicità, almeno si vive meglio, levandosi tanti vizzi) e frugare nelle tasche per sapere il tenore di vita che si ha ...irrita, specialmente se si da in pasto al pubblico, e se nelle rare volte che lo di fa' non sarà mai la cifra definitiva e si giocherà molto sul numero degli zeri da evidenziare, e barare è l' ultimo  modo per stare a galla. Anche perché ci piace sapere tutto sugli altri, sui paperoni della società, ma quando si parla di se stessi allora la musica cambia e non si vorrebbe che gli altri lo sappiano; un controsenso ,l' altra faccia della medaglia che non si approfondisce. Anche quando i soldi diventano schiavitù, e non si vorrebbero mai spenderli, rinunciando a tante cose per avere un gruzzoletto da parte che la vita diventa angosciante, monotona e dai lati oscuri , da metterli sotto il materasso perché una banca non ci si fida sul contenuto della privacy. I soldi, e quello che uno possiede e nello spifferare che cominciano i guai, e per questo quel portafoglio diventerà come una cassaforte,  invalicabile ,una cosa preziosa da tenere nascosta il più possibile agli occhi degli estranei, in certi momenti pure sui famigliari, un modo per nascondersi se stessi e in cerca di un riscatto sociale che indubbiamente non verrà mai; da quanto è radicata la vergogna di dire quanto si guadagna!  Ma pure la disparità di una vita sociale a più velocità che sorge il dubbio che "tutti non siamo uguali " e in fondo che le lacune sorgono, le incomprensioni, le ingiustizie, anche per questo ci si attacca sempre più sul denaro da farne lo scopo della vita e da non farne a meno, e nel farlo ci si arrampica tortuosamente nell' avarizia, nel pensare a se stessi, e nel proteggere quello che si ha fino allo scontro che tutti siamo coinvolti; una linea da non oltrepassare, oppure saranno guai seri.

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